Questo sito web o le sue componenti di terze parti utilizzano i cookies necessari alle proprie funzionalità. Se vuoi saperne di più puoi verificare la nostra cookie policy

ACCETTA

Fallimento impianti dentali

Fallimento impianti dentali

Perché un impianto fallisce? L'implantologia ha fatto grandi passi avanti ma esiste ancora la possibilità, seppur percentualmente minoritaria, che un impianto fallisca e che si sia costretti a rimuovere la protesi

fallimento-impianto.jpg

Ogni paziente, ovviamente, prima di essere sottoposto all’intervento deve essere informato anche di questo aspetto. In modo da poter decidere, in piena coscienza e liberamente, se è pronto o meno ad affrontare tale rischio.

Quali sono le cause più frequenti di fallimento implantare?

  • I batteri.
    Ogni intervento chirurgico è a rischio d’infezione. E questo rischio può dare danni più gravi se ad essere infettate sono le ossa. Un tessuto osseo dove proliferano i batteri non può permettere l’osteointegrazione, non può rendere una protesi stabile e, oltretutto, rischia di essere una fonte d’infezione per altre parti del corpo. Per questo motivo, se il paziente dopo l’intervento lamenta eccessivo dolore e sanguinamento, bisogna immediatamente verificare che non ci si trovi di fronte ad una contaminazione batterica. Nel caso sia così, finché è possibile, bisogna cercare di eradicarla. Ma, se ciò non è più fattibile, bisogna rimuovere la protesi, bonificare completamente la zona e poi riprovare con l’impianto a guarigione completata.
    Queste infezioni batteriche possono arrivare dall’esterno o essere il risultato d’infiammazioni locali preesistenti mal curate o misconosciute.
  • La disattenzione del paziente.
    Una volta eseguito l’intervento, l’implantologo informa il paziente circa una serie dettagliata di regole ed istruzioni da seguire per mantenere l’igiene di tutta la bocca, in generale, e dell’impianto, in particolare. Se il soggetto non segue scrupolosamente queste linee di comportamento, esiste il rischio del proliferare d’infezioni postoperatorie, con conseguente fallimento protesico.
  • Un errato posizionamento dell’impianto.
    Una protesi posizionata in una parte della mascella dove l’osso non sia sufficientemente denso, spesso o alto, è una protesi che ha molte più difficoltà di osteointegrarsi. Ciò può portare alla mobilità dell’impianto fino alla necessità della rimozione.

In seguito al fallimento protesico bisogna individuarne con certezza la causa e, prima di procedere con un nuovo tentativo d’impianto, provvedere ad eliminarla.

Sei un Dentista? Per la tua pubblicità Clicca Qui